De Laurentiis, danno da 30 milioni di euro | Bruciato un patrimonio
Il Presidente del Napoli è uno che ha sempre fatto di testa sua, non facendosi condizionare mai da cifre e numeri dei suoi calciatori.
Tra critiche, lodi, cori contro e a favore, esaltazioni o depressioni, sono ormai circa 20 anni che Aurelio De Laurentiis è alla guida del Napoli. Ha salvato la squadra dal fallimento totale, ma è dovuto ripartire dalla Serie C per poi, passando anche dalla Serie B, ritornare in Serie A e farlo da protagonista assoluto, riuscendo anche a riportare lo Scudetto dopo 33 lunghissimi anni.
Dal 2010 in poi il Napoli è l’unica squadra italiana ad aver sempre disputato una competizione europea e questo è un record che, oltre allo Scudetto di pochi mesi fa, rende l’idea di quanto sia serio e vincente il progetto Napoli targato De Laurentiis. La vittoria è proprio quella di aver reso una squadra presa dalla C e praticamente fallita, una squadra sempre presente e sempre competitiva nei grandi palcoscenici italiani ed europei.
Dopo qualche Coppa Italia e Supercoppa Italiana, però, è stato lo Scudetto con Luciano Spalletti in panchina a far impazzire un’intera città e a mettere il punto esclamativo sull’intera gestione De Laurentiis. Una gestione in cui il Presidente è stato spesso criticato dai suoi tifosi anche per non aver mai, a loro dire, investito più del dovuto nell’acquisto dei calciatori.
Altre volte, invece, le critiche sono arrivate per le cessioni eccellenti che il Napoli ha dovuto fare in questi anni, cessioni che comunque hanno portato enormi plusvalenze in casa partenopea e hanno garantito anche introiti e liquidità che ha permesso alla società di mantenere la squadra competitiva. Un progetto sostenibile che continua a basarsi su un monte ingaggi contenuto, idee importanti di scouting e il rifiuto di ogni spesa assolutamente folle sul mercato.
De Laurentiis, tra super plusvalenze e rifiuti
Il Napoli negli anni è rimasto infatti competitivo nonostante le plusvalenze monstre arrivate con le cessioni dei vari Lavezzi, Cavani, Higuain, Jorginho, Koulibaly, ma anche e soprattutto non rinnovando e facendo andare via gente come Insigne, Mertens, Ospina. Tutta gente che ha fatto la storia calcistica di questa squadra.
Tutti utili, nessuno indispensabile, insomma. Questa la mentalità in casa Napoli. Una mentalità che ha permesso alla squadra di riportare lo Scudetto all’ombra del Vesuvio e che continuerà a premiare lo spirito imprenditoriale di Aurelio De Laurentiis. Uno spirito che in estate, però, si è lasciato andare al romanticismo e ha voluto trattenere a tutti i costi Victor Osimhen, perdendo l’occasione di realizzare l’ennesima super plusvalenza.
Incedibile in estate, può partire durante la prossima
Sempre nell’ultima sessione estiva di calciomercato, in casa azzurra è stata rifiutata un’altra importante offerta per un calciatore della rosa. Si tratta di Eljis Elmas. Il Lipsia aveva offerto 30 milioni per il fantasista macedone, ma il Napoli ha rispedito al mittente ogni proposta.
Ora, però, Elmas ha un contratto in scadenza nel giugno 2025 ed il Napoli sta valutando con attenzione il futuro del suo calciatore. Se non dovesse arrivare il rinnovo, che al momento sembra alquanto complicato, ecco che la società partenopea è pronta a prendere in considerazione ogni eventuale offerta per il macedone per non rischiare di perderlo poi a zero tra due anni.