CR7 lo designò come suo erede | Ma è scomparso nel nulla: Serie A nel panico
Momenti bui per uno dei calciatori che avrebbero potuto e dovuto ripercorrere le orme del portoghese di Madeira.
Cristiano Ronaldo è stato, e per certi versi lo è ancora, un campione straordinario. Insieme a Lionel Messi ha segnato un’era nel mondo del calcio e ha monopolizzato oltre quindici anni di trofei di squadra e personali, record e attenzioni mediatiche. Ora, a quasi 39 anni continua a segnare anche se lo fa nel campionato arabo e non più in Europa.
I gol, però, continuano ad arrivare anche con la maglia del suo Portogallo del quale continua ad essere capitano, bandiera e leader. La Nazionale lusitana è stata probabilmente la migliore nelle ultime qualificazioni a Germania 2024. Ha vinto tutte le partite del girone, spesso con goleade roboanti, e lo ha fatto, ancora una volta, anche grazie ai gol di CR7.
L’attaccante dell’Al Nassr ha messo ha segno ben dieci reti ed ha chiuso al secondo posto nella classifica dei cannonieri delle qualificazioni ad Euro 2024, dietro soltanto a Romelu Lukaku. Il Portogallo si avvicina al torneo continentale tra le favorite e vedrà, probabilmente per l’ultima volta, ancora Cristiano Ronaldo come simbolo e capitano.
CR7 sarà anche il leader di una Nazionale che di stelle, in realtà, ne ha davvero tante. Bernardo Silva, Joao Cancelo, Joao Felix, Rafael Leao, Bruno Fernandes. I grandi giocatori non mancano davvero e, anche se in ruoli diversi, sono tutti pronti a raccogliere l’eredità di Ronaldo dopo il suo addio alla Nazionale e/o al calcio giocato.
Da erede di Cr7 a grande rimpianto il passo è breve
Tra questi, almeno fino a pochi anni fa, si pensava potesse esserci anche Renato Sanches. Il centrocampista esploso giovanissimo e vincitore con il Portogallo dell’Europeo di Francia nel 2016 ha sempre avuto tutte le potenzialità per diventare un crack europeo e mondiale e per raccogliere, almeno a livello di carisma e personalità, l’eredità di Cristiano Ronaldo in Nazionale.
Ha avuto però sempre un limite che fin da subito ne ha condizionato la carriera fin qui: gli infortuni. A parte un paio di stagioni fa al Lille, dove è riuscito a vincere una Ligue 1 miracolosa, infatti, Sanches è sempre stato fermato da pesanti, ma soprattutto diversi problemi muscolari. Nelle ultime due stagioni, tra Paris Saint Germain e adesso la Roma, questi infortuni non gli hanno davvero mai lasciato tregua.
Renato Sanches, ancora un altro stop
In estate è arrivato a vestire la maglia giallorossa in prestito proprio dal Psg. José Mourinho è ed era consapevole del limite infortuni di Renato, ma lo ha voluto lo stesso, consapevole che, anche se per non tutte le partite, uno così in Serie A, per fisicità, tecnica ed esperienza, potesse far la differenza. Le cose, però, fin qui, sono andate peggio di quanto ci si aspettasse.
Il portoghese, infatti, da inizio stagione, tra Serie A ed Europa League, è già stato costretto a saltare 10 delle 16 partite stagionali. Ha avuto già due stop muscolari, ma ultimamente sembrava pian piano stare meglio, giocando anche 44′ totali tra Lecce, Slavia Praga e derby contro la Lazio. Minutaggio che era destinato ad aumentare nella gara di domenica contro l’Udinese. La notizia, però, è che Renato Sanches si è fermato di nuovo, questa volta per un problema muscolo tendineo che sarà valutato nelle prossime ore e svelerà se l’ex Bayern e Psg potrà essere disponibile per le prossime partite.