Paolo Di Nunno, presidente del Lecco, prende una decisione radicale
Paolo Di Nunno, il presidente del club di calcio Lecco, ha rilasciato dichiarazioni piuttosto dure sul mondo del calcio, a seguito della retrocessione del suo club in Serie C. Di Nunno ha affermato che il calcio non è più uno sport, ma una rapina, esprimendo il suo disappunto per il modo in cui il calcio è gestito. Ha anche rivelato che è pronto a lasciare la presidenza del club, affermando che non ha più soldi da investire e che ha speso milioni nel corso degli anni senza ottenere un ritorno adeguato.
Di Nunno non ha nascosto il suo disappunto per la retrocessione del Lecco in Serie C, definendo l’esperienza come una rapina. Ha affermato di aver speso 25 milioni di euro da quando ha assunto la presidenza del club e altri 10 milioni in altre attività. Nonostante l’ingente investimento, il club non è riuscito a mantenere la sua posizione in Serie B. Di Nunno ha attribuito la colpa della retrocessione a errori commessi dal direttore sportivo e ha espresso la sua delusione per l’incapacità del club di competere a un livello elevato.
Le parole di Di Nunno non si sono fermate alle critiche verso la gestione del club. Ha riservato parole dure anche per i tifosi del Lecco, affermando che, nonostante abbiano avuto l’opportunità di vedere il club competere a un livello così alto dopo 50 anni, lo hanno trattato male. Questo è stato un altro motivo per cui ha deciso di lasciare la presidenza del club. Nonostante tutto, Di Nunno ha confermato che ha iscritto il club al prossimo campionato, anche se il suo futuro alla guida sembra essere in bilico.
Nel corso dell’intervista, Di Nunno ha anche parlato della sua esperienza personale, rivelando che era “praticamente morto”. Ha espresso rammarico per la mancanza di successo del club durante la sua presidenza, sottolineando che ha cercato di dare fiducia agli allenatori precedenti e ha mantenuto Malgrati. Ha anche rivelato che non è stato lui a scegliere Aglietti come allenatore, decisione presa dal direttore sportivo Fracchiolla mentre lui era in ospedale. Di Nunno ha concluso dicendo che sta ancora pagando per questa decisione, ma che il suo contratto con il club terminerà il 30 giugno.