Preoccupazioni per la Nazionale Italiana prima degli Europei 2024
Il ct della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti, ha espresso preoccupazioni riguardo le condizioni fisiche di alcuni giocatori in vista dell’imminente torneo degli Europei 2024. Durante una conferenza stampa tenuta dopo un test match con l’Under 20, Spalletti ha parlato dei dubbi che riguardano due dei suoi giocatori chiave, Meret e Barella, e ha discusso le scelte difficili che dovrà fare per la lista dei convocati.
Primo paragrafo dell’articolo
Il portiere Alex Meret sembra avere problemi muscolari, una complicazione che potrebbe costargli la partecipazione al torneo. “C’è stata qualche complicazione, ha un muscolo affaticato e si è fermato. Valuteremo domani quando capiremo l’entità dell’infortunio”, ha dichiarato Spalletti. Anche il centrocampista Nicolò Barella è in dubbio, ma il ct si fida del parere dei medici che ritengono che il giocatore si riprenderà in tempo per l’Europeo. Nonostante ciò, Spalletti ha sottolineato che non c’è fretta, poiché la lista dei convocati deve essere consegnata solo il 7 giugno.
Secondo paragrafo dell’articolo.
Per quanto riguarda il centrocampo, Spalletti ha accennato a un possibile ballottaggio tra Fagioli, Ricci e Folorunsho. Ha elogiato tutti e tre i giocatori, ma ha evidenziato che deve tenere aperte le opzioni per altri ruoli. Folorunsho, in particolare, offre soluzioni diverse grazie alla sua fisicità e al suo tiro da fuori. Spalletti ha anche anticipato che dovrà fare tre esclusioni, una decisione che troverà difficile. Ha espresso il desiderio che i giocatori esclusi rimangano a disposizione della Nazionale per il futuro.
Terzo paragrafo dell’articolo.
Infine, Spalletti ha parlato di Cambiaso e Calafiori, due giovani talenti che si stanno affermando. Ha elogiato Cambiaso per la sua intelligenza tattica e la sua versatilità, mentre ha sottolineato come Calafiori abbia maturato una preziosa esperienza al Basilea prima che al Bologna. Il ct ha inoltre criticato la tendenza dei giovani giocatori italiani a privilegiare la panchina nei club di casa invece di cercare esperienza all’estero, un atteggiamento che, secondo lui, impedisce loro di crescere e di fare il “salto di qualità” necessario.