Antonio Conte e il Napoli: il possibile ritorno di Romelu Lukaku nel calcio italiano
Il calciomercato estivo si sta riscaldando e un nome che sta facendo molto parlare è quello di Romelu Lukaku. Il centravanti belga, dopo aver terminato il suo prestito alla Roma, tornerà al Chelsea, ma non sembra destinato a rimanere a Londra. Il suo futuro, infatti, potrebbe essere nuovamente in Italia, questa volta con la maglia del Napoli. L’arrivo di Antonio Conte sulla panchina partenopea ha riacceso le speranze di un possibile ritorno di Lukaku nel campionato italiano.
Le parole di Conte e le speranze del Napoli
Antonio Conte, nel corso della sua prima intervista ufficiale da allenatore del Napoli, ha parlato del suo progetto per riportare la squadra ai vertici. Tra le possibili nuove entrate, il nome di Romelu Lukaku è uno dei più chiacchierati. Il belga ha già lavorato con Conte e non ha mai nascosto la sua stima per l’allenatore salentino. Questo, unito al fatto che il Chelsea non sembra intenzionato a trattenere il giocatore, alimenta le speranze del Napoli.
Il punto di vista di Jens Jacobs e il nodo del prezzo
Jens Jacobs, giornalista belga di ‘Nieuwsblad Sport’, ha parlato del futuro di Lukaku durante la trasmissione ‘Ti Amo Calciomercato’. Secondo Jacobs, il Napoli sarebbe la squadra perfetta per Lukaku, grazie alla presenza di Conte e alla grande fiducia che il tecnico potrebbe dare al giocatore. Tuttavia, il problema maggiore riguarda il prezzo del giocatore: il Chelsea chiede tra i 30 e i 40 milioni di euro, una cifra che potrebbe essere troppo alta per le casse del Napoli.
Il ruolo di Victor Osimhen e la posizione del Chelsea
Per poter affrontare l’investimento su Lukaku, il Napoli avrebbe bisogno di cedere Victor Osimhen, cercando di guadagnare almeno 120 milioni di euro. Tuttavia, il Chelsea non ha mostrato interesse per il nigeriano, chiudendo la porta a un possibile scambio più conguaglio in favore dei partenopei. Questo potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per il trasferimento di Lukaku a Napoli, a meno che il club italiano non trovi altre soluzioni per finanziare l’operazione.