Malagò mette in discussione la commissione di controllo dei club calcistici
Il calcio italiano sta vivendo un periodo di stravolgimenti significativi, non solo sul campo, ma anche a livello organizzativo. L’attenzione è rivolta verso gli imminenti Europei di calcio, ma la discussione sul futuro del calcio italiano si sta svolgendo lontano dal rettangolo verde. Al centro del dibattito c’è la commissione indipendente di verifica dell’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche, un organo che ha sollevato molte polemiche negli ultimi tempi.
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, esprime le sue perplessità
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è intervenuto sulla questione durante un’audizione in commissione Cultura della Camera sul dl Sport. Ha espresso la sua preoccupazione per la commissione, sostenendo che potrebbe violare il principio di autonomia dell’ordinamento sportivo. Ha inoltre sollevato dubbi sulla legittimità di un controllo statale su società di capitali esclusivamente private.
Le possibili ripercussioni internazionali
Malagò ha anche messo in luce le possibili conseguenze internazionali di tale decisione. Secondo il presidente del Coni, l’adozione di questa commissione potrebbe portare a sanzioni da parte della FIFA e dell’UEFA, che hanno già espresso le loro perplessità in merito. Questo potrebbe mettere l’Italia in una posizione delicata nel panorama calcistico internazionale.
La proposta del Coni
Di fronte a questa situazione complessa, Malagò ha sottolineato come la commissione rappresenti “una struttura burocratica non agile” che si sovrapporrebbe ai controlli interni delle federazioni, creando un ulteriore livello di intervento. Il presidente del Coni ha concluso auspicando che venga presa in considerazione la proposta formulata dalla giunta nazionale il 17 maggio scorso, pur rimanendo aperto a qualsiasi mediazione tra la previsione legislativa e le esigenze avanzate dalla loro proposta.