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Gravina affronta la questione della penalizzazione della Juventus e critica la nuova commissione di controllo

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, ha recentemente riacceso il dibattito sulla penalizzazione della Juventus, una decisione presa più di un anno fa che ha avuto un impatto significativo sul campionato di Serie A. Durante un intervento al Parlamento italiano davanti alla Commissione Cultura, Gravina ha sottolineato l’importanza della giustizia sportiva nel calcio moderno, sottolineando come le sue decisioni possano influire sui campionati e sulle classifiche.

Gravina ha spiegato che le sanzioni imposte alla Juventus, sia la condanna per una fattispecie che il patteggiamento per un’altra, sono previste dal codice di giustizia sportiva e rappresentano una prassi normale. Ha inoltre evidenziato come l’impatto della giustizia sportiva sia stato particolarmente incisivo, come dimostrato dal fatto che le indagini sulla vicenda da parte della giustizia ordinaria sono ancora in corso.

Il presidente della FIGC ha anche criticato la recente decisione del governo italiano di istituire una nuova commissione di controllo sulle società calcistiche. Secondo Gravina, tale mossa violerebbe l’autonomia dello sport. Ha citato una dura email ricevuta da FIFA e UEFA, che chiedono alla FIGC di fare pressione sul governo italiano affinché riconsideri la decisione.

Gravina ha inoltre sollevato preoccupazioni riguardo una lacuna nel decreto governativo, che non prevede il controllo a stagione in corso, su base bimestrale, del corretto pagamento degli emolumenti. Ha sottolineato che in passato, grazie a questo tipo di controllo, sono stati comminati 494 punti di penalizzazione nei vari campionati. Ha anche evidenziato la differenza di costi tra la Covisoc, che costa 400 mila euro allo Stato, e la nuova commissione, che costerebbe 3,5 milioni di euro.