Un mix di fortuna, tenacia e determinazione ha permesso all’Italia di avanzare agli ottavi di finale dell’Europeo di calcio. Il pareggio all’ultimo respiro di Mattia Zaccagni contro la Croazia ha assicurato alla squadra di Luciano Spalletti un posto nel prossimo turno, che si svolgerà il 29 giugno a Berlino contro la Svizzera.
Spalletti commenta il pareggio e la performance della squadra
Il ct dell’Italia, Luciano Spalletti, ha espresso i suoi pensieri in conferenza stampa dopo la partita, lodando l’atteggiamento dei suoi giocatori. Ha respinto l’idea che ci fosse un “patto” tra lui e la squadra, insistendo sul fatto che la comunicazione con i giocatori è una norma piuttosto che un accordo speciale. Ha lodato la prestazione dei sostituti, sottolineando che anche chi gioca solo 10 minuti può essere fondamentale. Spalletti ha ammesso che la squadra è stata “tenera” in alcuni momenti del match, ma ha insistito che la qualificazione era meritata vista la forza delle squadre nel girone.
Spalletti prosegue con il suo “show” in conferenza stampa
L’allenatore ha continuato a parlare della partita, sottolineando l’importanza dei duelli individuali e l’esperienza necessaria per vincere questi scontri. Ha elogiato l’impegno di tutta la squadra nel secondo tempo e ha lodato individualmente i giocatori che sono entrati dalla panchina, tra cui Chiesa, Scamacca, Fagioli e Zaccagni. Spalletti ha anche risposto con decisione a una domanda sulla sua paura di essere eliminato, insistendo sul fatto che non ha “paura” di perdere una partita e che fa parte del suo lavoro affrontare la pressione.
La risposta di Spalletti ricorda quella dello Zenit e l’importanza del cuore dei giocatori
Spalletti ha poi risposto a una domanda che ricordava un episodio con lo Zenit, riguardante la sua paura di essere eliminato. Ha risposto con fermezza, affermando che non ha paura di perdere e che se fosse stato così, sarebbe venuto solo a vedere le partite. Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’amore per il calcio e del supporto dei tifosi. Infine, ha riconosciuto che gli errori commessi dai suoi giocatori potrebbero essere dovuti al loro grande attaccamento alla maglia e alla loro mancanza di esperienza in competizioni internazionali.