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Il Calcio Italiano in Riflessione Dopo la Figuraccia di Euro 2024

Le recenti performance della Nazionale Italiana di calcio all’Europeo del 2024 hanno suscitato molte domande sul futuro della squadra. Dopo la delusione di non aver raggiunto il successo previsto, chi pagherà il prezzo di tale fallimento? Le prossime ore saranno cruciali per capire le decisioni che verranno prese all’interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

La Conferenza Stampa di Gravina e Spalletti

Secondo quanto riportato dalla Rai, è prevista una conferenza stampa per domani alle 12. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, sarà presumibilmente uno dei protagonisti. Le voci di un suo possibile ritiro si fanno sempre più insistenti, soprattutto alla luce del suo mandato che scade nel 2025 e delle crescenti pressioni per un cambio di leadership nel calcio italiano. Tuttavia, la delusione dell’Europeo 2024, che segue la mancata qualificazione ai Mondiali, potrebbe portare Gravina a fare un passo indietro, anche se una tale mossa sarebbe sorprendente.

Spalletti Rifiuta di Dimettersi

L’allenatore della Nazionale, Luciano Spalletti, non sembra invece disposto a rinunciare al suo ruolo, nonostante l’onta dell’Europeo. Con ancora due anni di contratto e un salario di 3 milioni di euro, Spalletti ha rifiutato l’idea di dimissioni. Nella conferenza stampa successiva alla partita con la Svizzera, l’allenatore ha dichiarato di sentirsi responsabile per la performance della squadra, ma ha rifiutato di lasciare il suo posto.

Riflessioni e Prospettive Future

Spalletti ha ammesso di aver cercato di cambiare allenamenti e formazioni per migliorare l’intensità del gioco, ma le risposte non sono state quelle sperate. L’allenatore ha inoltre sottolineato la pressione di dover vincere, nonostante avesse avuto solo dieci partite per preparare la squadra, a differenza di altri allenatori che ne hanno avute 20-30. Ora, Spalletti si trova di fronte alla necessità di fare scelte diverse per il futuro della Nazionale. La delusione dell’Euro 2024 potrebbe essere un punto di partenza per un cambiamento radicale nel calcio italiano.